Musée des Arts décoratifs, Paris
La privacy è oggi minacciata o, al contrario, diventa tirannica a scapito della sfera pubblica? Cosa ci dicono gli oggetti della nostra vita quotidiana sul nostro rapporto con l’intimo e sul modo in cui esso si è evoluto a partire dal XIX secolo?
Presentata nella navata del museo, “Intimità, dalla camera da letto ai social network” fa parte di un nuovo programma reiterativo di mostre di arti decorative e design che enfatizzano un approccio sociologico. È una riflessione originale sul modo in cui gli oggetti riflettono gli stili di vita e gli sviluppi della società. Il tema scelto è quello del rapporto con l’intimo e le sue trasformazioni nel corso dei secoli. Camere da letto, letti, poltrone e divani, paraventi, specchiere, bourdaloues, sedie da toilette, vasche da bagno, giocattoli sessuali, oggetti connessi e applicazioni popolano questa mostra che esplora vari temi legati all’intimità: il sonno, l’erotismo, la sessualità, la bellezza, la cura del corpo, il modo in cui dello stare insieme, della promiscuità o del desiderio di isolamento.
Vengono esplorati anche aspetti contemporanei dell’intimità, come quelli generati dai social network, dalle nuove tecnologie di sorveglianza o anche da situazioni di precarietà. Artigiani, artisti e grandi designer dal XVIII al XXI secolo sono evocati attraverso questo racconto intimo, da Édouard Vuillard a Edgar Degas, dai fratelli Bouroullec a Gaetano Pesce passando per Superstudio e Archizoom, o ancora da David Hockney a Nan Goldin.
Nella mostra, curata da Christine Macel (direttrice del museo e commissario generale) e Fulvio Irace (commissario dell’esposizione e storico del design e dell’architettura) con la consulenza scientifica del designer e architetto Jean-Louis Fréchin e l’allestimento dell’architetto Italo Rota, sarà esposto anche il Contenitoreumano n. 1 realizzato da Francesco Somaini e Ico Parisi nel 1968, oggi nella Collezione Permanente della Triennale di Milano.