Acqua


Acqua

Per prima cosa va ricordato come, già dal 1962, inizialmente per alcune finiture, poi con un uso che diverrà sempre più sistematico, Somaini utilizzi il getto d’aria e sabbia per ottenere quei particolari risultati plastici che contraddistinguono le sue opere. A questa tecnica si devono, io credo, il parallelo ammorbidirsi del disegno e la necessità di intervenire sulle stesure a china per ottenere particolari effetti di luminosità e di diluizione della materia. Ecco allora la tecnica, sulle carte, della china dilavata. Disegni in parte essiccati, in parte meno, che bagnati o direttamente immersi nell’acqua, con opportuni movimenti sciolgono, temperano e parzialmente ridistribuiscono la china, con margini di casualità che, dagli anni ottanta, si faranno assai maggiori.

(Giovanni Maria Accame)